Diocesi di Patti. Ritiro di Quaresima guidato dal Vescovo per i Catechisti e gli Insegnanti di Religione
La Trasfigurazione di Gesù è stata il tema del ritiro di Quaresima per catechisti ed insegnanti di religione cattolica della diocesi di Patti, tenuto nella chiesa “Maria Santissima di Czestochowa” di Rocca di Caprileone. La meditazione è stata dettata dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco , il quale è “partito” dal dualismo tra “essere trasfigurato” ed “essere sfigurato”. “Essere attratti dal male – ha sottolineato – sfigura il nostro volto. L’incontro con Cristo lo trasfigura, lo rende bello”. “Sul Tabor – ha proseguito – Gesù fa fare agli apostoli l’esperienza della Pasqua: la vita trasfigurata si ottiene solo se si riconosce la signoria di Gesù nella propria vita e se si è pronti a portare la croce”. “Ogni giorno – ha rimarcato ancora monsignor Giombanco – siamo chiamati a scegliere se far trasfigurare la vita o se farla sfigurare, facendole perdere il senso voluto dal Creatore”. Si è, quindi, soffermato sull’importanza della preghiera: “Essa è il mezzo per essere trasformati e rendere bella e luminosa la vita. La preghiera ci trasforma, il male ci deforma. Rinunciare a pregare, addormentarsi, appesantirsi, ci impedisce di percorrere il cammino di trasfigurazione, non ci fa tenere il cuore sveglio e così si lascia spazio alle tentazioni. Chi prega fa spazio all’alterità di Dio e, di conseguenza, dei fratelli e l’efficacia interiore della preghiera diventa bellezza esteriore”. “La Quaresima – ha evidenziato ancora il vescovo – è tempo propizio per rendere feconda la preghiera, che esige anche la lotta con il proprio corpo. Essa, infatti, è anche sforzo fisico, chiede a tutta la propria umanità di partecipare. Non si può vivere la fede staccata dalla nostra umanità”.
Infine, la sottolineatura dell’importanza dell’ascolto: “Ascoltare è ospitare una presenza. Per ospitare il Signore è importante il silenzio, che non è un vuoto, perché esso è parlante, orante, di comunione, di interiorizzazione di ciò che è avvenuto. La comunione nasce dal silenzio, perché esso ci abitua allo sguardo del cuore”.
Il ritiro si è concluso con l’adorazione eucaristica e con l’invito del vescovo ai presenti (“Non dimenticate mai che siete mandati dalla Chiesa”) a partecipare alla Messa Crismale, momento di forte comunione ecclesiale, che sarà celebrata Giovedì Santo (6 aprile) nella Basilica Santuario di Tindari.