Isole Eolie: sotto osservazione dal Ministero dell’Ambiente
Eolie sorvegliate speciali. In ballo ancora la loro permanenza nell’elenco Unesco dei siti considerati patrimonio dell’umanita’. Con una nota inviata al Comune di Lipari, il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Aldo Cosentino, ha ribadito che l’arcipelago continua “ad essere sempre sotto osservazione” e che una nuova verifica sara’ fatta entro il primo febbraio 2009. Prende atto che le attivita’ pomicifere sono state bloccate e il sequestro degli impianti di escavazione e trasporto nell’agosto 2007 sembra fornire sufficienti garanzie che tali attivita’ non riprenderanno. Ma il piano di gestione presentato “e’largamente descrittivo” e fornisce “poche informazioni su politiche, strategie e azioni specifiche volte a proteggere il “patrimonio mondiale e, cosi’ come e’ stato presentato, appare inadeguato a tutelarne i valori naturali”. Non risulta chiaro, poi, il funzionamento dell’ente gestore, ne’ su quali finanziamenti possa contare; l’allargamento proposto del porto di Lipari appare eccessivo e nel piano viene indicato se e’ stata eseguita una valutazione d’impatto ambientale “e non sono state fornite specifiche proposte per il ripristino della vegetazione nelle aree di cava”. Peraltro, non e’ stata formalmente avviata la modifica dei confini del sito Unesco sulla base della riserva di Lipari, inoltre anche se si desume che non ci saranno sviluppi di infrastrutture aeroportuali, e’ opportuna una modifica al piano triennale paesistico. Nonostante il riferimento alla legge finanziaria 2008 e alla possibile creazione di un parco nazionale, non e’ stato istituito come richiesto il parco regionale delle isole Eolie che dovrebbe comprendere anche le aree marine. Infine, il ministero spiega che “il piano contiene una lunga disamina dei valori naturali del sito, ma in se’ non rappresenta una nuova candidatura e non prende in considerazione le zone costiere e marittime”. Avverte Cosentino che “il mancato soddisfacimento di anche una sola condizione, che implica potenziale pericolo al sito, comporta l’iscrizione nella lista dei beni in pericolo”.