Messina, otto gli indagati per gli incendi della scorsa estate

Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati per aver causato i roghi che tra la fine di maggio e i primi di giugno provocarono a Messina e in provincia una gravissima emergenza, con l’evacuazione di parecchie case soprattutto in alcuni centri della zona tirrenica. Addirittura per uno di loro, un agricoltore di Roccavaldina, era stata richiesta la misura degli arresti domiciliari, con il divieto futuro di recarsi nel fondo di sua proprieta’. Tolleranza zero contro gli incendiari, anche per chi provoca accidentalmente roghi, bruciando sterpaglie sul proprio podere. E’ questa la ”linea dura” adottata per questa estate dalla Procura e dal Corpo forestale. I roghi provocati a cavallo tra maggio e giugno avevano provocato cinque feriti, uno dei quali aveva subito ustioni di secondo e terzo grado in tutto il corpo. Ingenti anche i danni materiali con decine di abitazioni, una fabbrica e altre aziende artigianali distrutte o seriamente danneggiate dalle fiamme. A provocare gli incendi erano stati tutti anziani agricoltori che avevano appiccato il fuoco per ripulire di sterpaglie i propri terreni incolti. Il forte vento di scirocco aveva poi innescato dei veri e propri incendi, con il fronte del fuoco che privo di controllo si e’ progressivamente allargato andando a minacciare i villaggi di Salice e Gesso, e parecchie abitazioni nei comuni messinesi di Saponara, Villafranca Tirrena, Rometta, Roccavaldina, Spadafora, Gualtieri Sicamino’ e Rodi’ Milici.