A Messina l’amianto c’e’, specialmente nei luoghi di lavoro. A lanciare l’allarme e’ la Cisl, in piazza questa mattina per dire ”no ad un’emergenza alle porte” che ha manifestato con un sit-in davanti alla Prefettura assieme ai lavoratori appartenenti al settore industria ed interessati alla presenza dell’amianto nei luoghi di lavoro. La Cisl, cosi’, intende riproporre all’attenzione pubblica un’emergenza che non e’ chiusa e che rischia di ritornare prepotentemente d’attualita’ con l’interpretazione che una circolare dell’Inail da’ al decreto Damiano. ”Secondo la norma e la conseguente interpretazione dell’Inail – spiega la Cisl – i benefici per l’esposizione all’amianto spettano soltanto ai lavoratori che hanno ottenuto il riconoscimento con un atto di indirizzo del Governo che attesti l’esposizione fino al 1992.Uno sbarramento che impedisce di ottenere almeno i benefici previdenziali a chi non ha ottenuto un atto di indirizzo del Governo ma che certamente e’ stato esposto al rischio amianto”.Il Sindacato sottolinea come, ancora oggi, sia considerevole la presenza delle fibre di amianto sia in ambiente che su molteplici luoghi di lavoro. La Cisl ha chiesto un incontro al Prefetto, Francesco Alecci, per sollecitare la riattivazione del tavolo tecnico per il riconoscimento dei benefici a tutti i lavoratori esposti al rischio amianto.Mi piace:
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A Messina l’amianto c’e’, specialmente nei luoghi di lavoro. A lanciare l’allarme e’ la Cisl, in piazza questa mattina per dire ”no ad un’emergenza alle porte” che ha manifestato con un sit-in davanti alla Prefettura assieme ai lavoratori appartenenti al settore industria ed interessati alla presenza dell’amianto nei luoghi di lavoro. La Cisl, cosi’, intende riproporre all’attenzione pubblica un’emergenza che non e’ chiusa e che rischia di ritornare prepotentemente d’attualita’ con l’interpretazione che una circolare dell’Inail da’ al decreto Damiano. ”Secondo la norma e la conseguente interpretazione dell’Inail – spiega la Cisl – i benefici per l’esposizione all’amianto spettano soltanto ai lavoratori che hanno ottenuto il riconoscimento con un atto di indirizzo del Governo che attesti l’esposizione fino al 1992.Uno sbarramento che impedisce di ottenere almeno i benefici previdenziali a chi non ha ottenuto un atto di indirizzo del Governo ma che certamente e’ stato esposto al rischio amianto”.Il Sindacato sottolinea come, ancora oggi, sia considerevole la presenza delle fibre di amianto sia in ambiente che su molteplici luoghi di lavoro. La Cisl ha chiesto un incontro al Prefetto, Francesco Alecci, per sollecitare la riattivazione del tavolo tecnico per il riconoscimento dei benefici a tutti i lavoratori esposti al rischio amianto.